Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 a Omegna sul Lago d’Orta in cui i genitori originari della Val Cuvia nel Varesotto si trasferiscono per lavoro.
Bambino con una corporatura minuta e un carattere timido Gianni frequenta ad Omegna le prime quattro classi delle scuole elementari, mentre la quinta la frequenta a Gavirate, paese natale della madre, dove la famiglia si trasferisce alla morte del padre nel 1930.
Come tanti ragazzi senza troppe possibilità economiche, l'unica strada per proseguire gli studi era il seminario ed il piccolo Gianni Rodari frequenta il ginnasio del seminario di Seveso, con ottimi risultati, ma durante il terzo anno si trasferisce a Varese per continuare gli studi alle magistrali ed anticipando gli esami riesce a conseguire il Diploma Magistrale a soli 17 anni.
Rodari, militante nell'Azione Cattolica dal 1935, pubblica i suoi primi lavori letterari, otto racconti, sul settimanale cattolico "L'azione giovanile" e collabora con "Luce" fino al 1937 quando i suoi legami con l'ambiente cattolico si affievolisce.
Intellettualmente molto curioso ed attivo, Gianni Rodari legge molto e di tutto, approfondendo il pensiero di tanti scrittori
Nel 1939 si iscrive all’Università Cattolica di Milano, alla facoltà di lingue che abbandonerà per l'insegnamento, quando nel 1941 vince il concorse per Maestro ed incomincia ad insegnare ad Uboldo come supplente.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Gianni Rodari non viene arruolato, ma subisce il lutto della morte di due cari amici mentre il fratello Cesare nel settembre del 1943 viene internato in un campo di concentramento in Germania.
Iscritto al Partito Fascista accetta di lavorare nella casa del fascio, ma subito dopo la caduta del fascismo Gianni Rodari si avvicina al Partito Comunista, a cui si scrive nel 1944 e partecipa alle lotte della resistenza.
Alla fine della guerra dirige il giornale "Ordine Nuovo" e, nel 1947, passa all’"Unità" dove lavora come cronista ed inviato speciale e per undici anni lavora nelle testate vicine al partito: "Il Pioniere", "Paese sera".
A fianco dell'attività giornalistica Gianni Rodari sviluppa la sua passione per la letteratura e la poesia per l'infanzia, maggiormente motivata e collaudata dal 1957 quando diventa papà di Paola.
Nel 1959 ingaggiato dalla nuova casa editrice Einaudi pubblica "Filastrocca in cielo ed in terra", ma negli anni precedenti aveva già pubblicato "Il libro delle filastrocche" e "Romanzo di Cipollino".
Finalmente il nome di Gianni Rodari è conosciuto dal grande pubblico e, grazie alla collaborazione a "La via migliore" ed a "I quindici" raggiunge la tranquillità economica.
I libri di Rodari sono capolavori di pedagogia e didattica che hanno per oggetto il rapporto tra adulto e bambino. Attraverso le sue favole moderne lo scrittore ripropone e rinnova questo genere letterario adeguandolo ai tempi, contribuendo al rinnovamento della letteratura per l’infanzia con una vasta produzione percorsa da una vena di intelligente comicità, dando spazio ai temi della vita d’oggi e sostituendo il tradizionale favolismo magico con personaggi e situazioni surreali.
Nel 1970 Gianni Rodari vince il premio Andersen, il più importante concorso internazionale per la letteratura dell’infanzia che lo fa conoscere anche all'estero.
Gli ultimi dieci anni della sua vita sono completamente dedicati a collaborazioni con case editrici che si occupano di bambini ed alla produzione di poesie, fiabe e filastrocche fino alla morte avvenuta il 14 aprile del 1980.
Bambino con una corporatura minuta e un carattere timido Gianni frequenta ad Omegna le prime quattro classi delle scuole elementari, mentre la quinta la frequenta a Gavirate, paese natale della madre, dove la famiglia si trasferisce alla morte del padre nel 1930.
Come tanti ragazzi senza troppe possibilità economiche, l'unica strada per proseguire gli studi era il seminario ed il piccolo Gianni Rodari frequenta il ginnasio del seminario di Seveso, con ottimi risultati, ma durante il terzo anno si trasferisce a Varese per continuare gli studi alle magistrali ed anticipando gli esami riesce a conseguire il Diploma Magistrale a soli 17 anni.
Rodari, militante nell'Azione Cattolica dal 1935, pubblica i suoi primi lavori letterari, otto racconti, sul settimanale cattolico "L'azione giovanile" e collabora con "Luce" fino al 1937 quando i suoi legami con l'ambiente cattolico si affievolisce.
Intellettualmente molto curioso ed attivo, Gianni Rodari legge molto e di tutto, approfondendo il pensiero di tanti scrittori
Nel 1939 si iscrive all’Università Cattolica di Milano, alla facoltà di lingue che abbandonerà per l'insegnamento, quando nel 1941 vince il concorse per Maestro ed incomincia ad insegnare ad Uboldo come supplente.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Gianni Rodari non viene arruolato, ma subisce il lutto della morte di due cari amici mentre il fratello Cesare nel settembre del 1943 viene internato in un campo di concentramento in Germania.
Iscritto al Partito Fascista accetta di lavorare nella casa del fascio, ma subito dopo la caduta del fascismo Gianni Rodari si avvicina al Partito Comunista, a cui si scrive nel 1944 e partecipa alle lotte della resistenza.
Alla fine della guerra dirige il giornale "Ordine Nuovo" e, nel 1947, passa all’"Unità" dove lavora come cronista ed inviato speciale e per undici anni lavora nelle testate vicine al partito: "Il Pioniere", "Paese sera".
A fianco dell'attività giornalistica Gianni Rodari sviluppa la sua passione per la letteratura e la poesia per l'infanzia, maggiormente motivata e collaudata dal 1957 quando diventa papà di Paola.
Nel 1959 ingaggiato dalla nuova casa editrice Einaudi pubblica "Filastrocca in cielo ed in terra", ma negli anni precedenti aveva già pubblicato "Il libro delle filastrocche" e "Romanzo di Cipollino".
Finalmente il nome di Gianni Rodari è conosciuto dal grande pubblico e, grazie alla collaborazione a "La via migliore" ed a "I quindici" raggiunge la tranquillità economica.
I libri di Rodari sono capolavori di pedagogia e didattica che hanno per oggetto il rapporto tra adulto e bambino. Attraverso le sue favole moderne lo scrittore ripropone e rinnova questo genere letterario adeguandolo ai tempi, contribuendo al rinnovamento della letteratura per l’infanzia con una vasta produzione percorsa da una vena di intelligente comicità, dando spazio ai temi della vita d’oggi e sostituendo il tradizionale favolismo magico con personaggi e situazioni surreali.
Nel 1970 Gianni Rodari vince il premio Andersen, il più importante concorso internazionale per la letteratura dell’infanzia che lo fa conoscere anche all'estero.
Gli ultimi dieci anni della sua vita sono completamente dedicati a collaborazioni con case editrici che si occupano di bambini ed alla produzione di poesie, fiabe e filastrocche fino alla morte avvenuta il 14 aprile del 1980.
che bella la storia di Gianni Rodari peccato che sia morto DIANA
RispondiEliminaGià, cara Diana: una bella storia per un creatore di storie!
RispondiEliminaFortunatamente ci ha lasciato molti regali: la sua poesia che, ne siamo sicuri, non morirà mai!