giovedì 16 aprile 2009

Giufà, la luna, i ladri e le guardie

Ecco un'altra delle divertentissime storie in cui, il "povero" Giufà, finisce sempre con il fare la figura dello stolto!


Occorre leggerla facendo attenzione alle "licenze poetiche", quelle di cui abbiamo parlato approfonditamente in classe: il permesso che ogni grande scrittore può prendersi, scrivendo le sue opere. Per questo troveremo accostamenti di verbi molto particolari, termini scritti in modi originali ed insoliti. Il risultato sarà comunque comicissimo!



Una mattina Giufà se ne andò per erbe e prima di tornare in paese era già notte.
Mentre camminava c'era la luna annuvolata, e un po' s'affacciava, un po' spariva. Giufà si sedette su una pietra e guardava affacciarsi e sparire la luna e un po' le diceva: — Vieni fuori, vieni fuori, — un po': — Nasconditi, nasconditi, — e non la smetteva più di dire: —Vieni fuori! Nasconditi!
Lì sottostrada c'erano due ladri che squartavano un vitello rubato e quando sentirono: — Vieni fuori! —e: — Nasconditi!— si presero paura che fosse la giustizia. Saltano su, e via di corsa; e la carne la lasciano lì.
Giufà, sentendo correre i ladri, va a vedere che c'è, e trova il vitello squartato. Prende il coltello e comincia a tagliar carne anche lui; se ne riempie il sacco e se ne va.
Arrivato a casa: — Mamma, apri?
— È questa l'ora di tornare? — fa la mamma.
— Mi s'è fatto notte mentre portavo la carne e domani me la dovete vendere tutta, che mi servono i quattrini.
E sua madre: — Domani tè ne torni in campagna e io vendo la carne.
La sera dell'indomani, quando Giufà tornò, chiese alla madre:
— L'avete venduta, la carne?
— Sì, L'ho data a credito alle mosche.
— E quando ci pagano?
— Quando avranno da pagare.
Per otto giorni Giufà aspettò che le mosche gli portassero dei soldi.
Visto che non gliene portavano, andò dal Giudice. — Signor Giudice, voglio che sia fatta giustizia. Ho dato la carne a credito alle mosche e non mi hanno più pagato.
II Giudice gli disse: — Per sentenza, appena ne vedi una sei autorizzato ad ammazzarla.
Proprio in quel momento si posò la mosca sul naso del Giudice e Giufà gli menò un pugno da schiacciarglielo.

4 commenti:

  1. La storia di Giufa e veramente divertente!!!!UN BACIONE DA STEFY

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  2. Cara Stefana: hai visto che tipo pasticcione, questo Giufà?
    Chissà cosa combinerà, la prossima volta!
    Un grandissimo bacio anche a te!

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  3. Un bacione alle maestre Irene e Daniela da Luca e un saluto a tutti i compagni, ciao!!!

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  4. Caro Luca,
    i compagni che leggeranno i tuoi saluti vorranno senz'altro ricambiare. Hai tempo per ascoltare il "ciao" di ognuno?
    Un grande bacio anche a te!
    Buona domenica!

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