Il significato di un testo poetico non deve essere definito una volta per tutte e con assoluta precisione: il testo poetico ha, per sua natura, molti significati.
Per meglio dire: ogni poesia ha un significato di base su cui tutti solitamente si trovano concordi ma poi, al di là di esso, ogni lettore può trovarvi tanti altri sensi, talora diversissimi tra loro, a seconda della propria sensibilità, della propria cultura e delle proprie "abitudini d'animo".
Così lo stesso testo poetico parla e dice sempre qualcosa di nuovo a chi lo legge, un qualcosa che può essere diverso da lettore in lettore.
Chi legge una poesia dovrà sempre tenere presente questa ricchezza di significati e, nell'analizzare il contenuto, non dovrà mai (mai!) fermarsi alla prima impressione: cogliere tutti i colori, domandandosi il perché di quella sfumatura o di quella immagine, approfondendo ogni tema e ogni motivo.
Abbiamo conosciuto Pablo Neruda e ci siamo interessati alla sua vita.
Abbiamo analizzato alcuni suoi brani e poi ci siamo soffermati sulle sue parole più chiare e decise, quelle che compongono il testo di " Sono felice ".
Solo a quel punto, invertendo l'ordine solito e lasciando l'analisi come ultima tappa, ci siamo potuti permettere una rielaborazione con cambio di registro: una lettura allegra, triste, annoiata ... mettendoci nei panni di chi prova davvero tali sentimenti.
Alla fine siamo approdati ad una versione nuova: lo stile Rap!
Una parte dei ragazzi produce il sottofondo, l'altra si impegna nel rapping (stile tipico dell'Hip Hop, esaminato in classe con cura: nulla è stato lasciato al caso). Gli ultimi hanno elaborato l'intero percorso e, al termine, si sono dimostrati abili nella tecnica della critica e del giudizio.
"Una poesia ha il colore di chi la legge"
(Donatella Bisutti, Premio Montale '84)
Come terminare un tragitto di questo tipo?
Omaggiare Pablo: Allan si è impegnato nel tradurre il testo in lingua originale, solo dopo averlo studiato in italiano ed aver superato la tanto temuta interrogazione.
...inutile raccontare di quanto mi sia commossa!
Il resto della classe ha sostenuto ed apprezzato come siamo abituati a fare:
Uno Per Tutti e Tutti Per Uno!